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KANDERSTEG E OESCHINENSEE

  • Immagine del redattore: Alessia Biscia, @valigiainfarinata
    Alessia Biscia, @valigiainfarinata
  • 19 giu
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 20 giu

Testo e immagini a cura di Alessia Biscia, Valigia Infarinata

KANDERSTEG E OESCHINENSEE (il lago): DA DOMODOSSOLA LA NOSTRA PRIMA TAPPA SUL TRENO VERDE DELLE ALPI

Il nostro viaggio sul Treno Verde delle Alpi, un itinerario ferroviario tra i più panoramici d’Europa, è cominciato con una piccola grande scoperta: Domodossola. Per partire con calma la mattina, abbiamo deciso di arrivare il giorno prima e passare il pomeriggio a esplorare questa graziosa cittadina piemontese, proprio ai piedi delle Alpi e a due passi dalla Svizzera.


UN POMERIGGIO A DOMODOSSOLA TRA PIETRA, CIOCCOLATO E BIRRA

Abbiamo scelto di dormire in un appartamento tra le campagne di Domodossola, in un borgo completamente ristrutturato che però ha mantenuto le caratteristiche e i materiali da costruzione tradizionali.

Nonostante le dimensioni contenute, Domodossola ci ha accolto con un centro storico sorprendentemente elegante e ben conservato. Il cuore della città è Piazza del Mercato, una piazza rinascimentale racchiusa da edifici storici, archi in pietra, facciate color pastello e palazzi nobiliari, tra cui spicca il Palazzo Silva. Ci siamo seduti ai tavolini per un aperitivo mentre i bambini correvano felici nella piazza, libera da traffico e piena di vita. Un’atmosfera rilassata, da “vigilia di viaggio”.

Passeggiando poi per Via Briona, ci siamo ritrovati sotto case antiche con tetti in losa, le tipiche lastre di pietra grigia che coprono i tetti in modo robusto e affascinante, come si usava nei secoli scorsi. Ogni angolo racconta storie di montagna e tradizione.


Abbiamo continuato a esplorare il vecchio quartiere di La Motta, uno dei più antichi della città. Un dedalo di viuzze acciottolate ci ha portato fino a Piazza Fontana, dove il tempo sembra essersi fermato: una piccola piazza fiorita, silenziosa, raccolta tra edifici in pietra e legno.


Tra una passeggiata e l’altra, non potete non fare una sosta all’Officina del Cioccolato, un vero paradiso per chi viaggia con bambini (e non solo!). Fate una bella scorta di tavolette e cioccolatini artigianali, che diventeranno merende perfette per i giorni successivi.


Non perdetevi le birre artigianali del Birrificio Bala, uno dei locali più vivaci della zona. Il piatto tipico di Domodossola? Non perdetevi il Pane Nero.



IL GIORNO DOPO: INIZIA L’AVVENTURA SUL TRENO VERDE DELLE ALPI

La mattina seguente, con gli zaini pronti e la colazione ancora in corpo, siamo saliti a bordo del Treno Verde delle Alpi. Il viaggio è un’esperienza in sé: paesaggi alpini mozzafiato, foreste, torrenti impetuosi, gallerie scavate nella roccia. Tutto sembra uscito da una cartolina.


La nostra prima tappa è Kandersteg, un paesino svizzero immerso tra le montagne dell’Oberland Bernese. Appena scesi dal treno, si respira subito un’aria diversa: pulita, fresca, di bosco e di neve, anche se siamo in primavera.

Partenza con il Treno Verde della Alpi. Foto di Alessia Biscia, tutti i diritti riservati
Partenza con il Treno Verde della Alpi. Foto di Alessia Biscia, tutti i diritti riservati
KANDERSTEG: LEGNO, SILENZIO E UN SENTIERO VERSO LA MERAVIGLIA

Kandersteg è un villaggio ordinato e tranquillo, fatto di case in legno scuro con balconi di fiori, tetti spioventi e infissi in legno intagliato. Ci muoviamo a piedi, come fanno tutti qui.


Dalla stazione ferroviaria, parte un sentiero ben segnalato che in 15-20 minuti di cammino porta alla stazione della cabinovia Oeschinensee. La strada è asfaltata, in leggera salita, adatta anche ai bambini. Lungo il tragitto, incrociamo fattorie, cavalli, pascoli e viste panoramiche già incredibili.


Alla cabinovia ci sono casse automatiche e sportelli per l’acquisto dei biglietti. È anche possibile acquistarli online, noi abbiamo preferito fare così per evitare code alle casse. Quel giorno in realtà, non c’era molta fila. Il biglietto andata/ritorno costa circa 30 CHF per adulto, con sconti per bambini, studenti e possessori di Swiss Travel Pass o Half Fare Card.


Potete acquistare qui i biglietti per la cabinovia, oppure sul posto.


La salita in cabinovia dura circa 10 minuti. Ed è una meraviglia assoluta: saliamo dolcemente sopra pascoli, poi oltre i boschi, con le cime ancora innevate che si avvicinano, sempre più imponenti. I bambini sono incollati al vetro. E anche noi.

Lungo la strada che dalla stazione va alla cabinovia. Foto di Alessia Biscia, diritti riservati.
Lungo la strada che dalla stazione va alla cabinovia. Foto di Alessia Biscia, diritti riservati.
IN QUOTA: COME ARRIVARE AL LAGO OESCHINEN

Una volta scesi dalla cabinovia, ci troviamo in uno spiazzo panoramico a 1682 metri di altitudine. Qui si può scegliere se:


  • proseguire a piedi fino al lago: il sentiero è lungo circa 1,5 km, assolutamente fattibile. In circa 25-30 minuti si arriva sulla riva. È un sentiero largo, ben battuto, e regala scorci davvero belli.

  • prendere la navetta elettrica, molto utile se si ha poco tempo o si viaggia con bimbi piccoli o persone con difficoltà. Parte ogni 15-20 minuti e il tragitto dura una decina di minuti. Il costo è intorno agli 8 CHF a tratta per adulto.

Noi abbiamo scelto di andare a piedi. Camminare in quell’ambiente è un piacere: si attraversano radure, ci si affaccia su vallate verdissime, si sentono campanacci di mucche in lontananza.


IL LAGO DI OESCHINEN: UN INCANTO DI LIMPIDEZZA GLACIALE

E poi, eccolo: il Lago Oeschinen (Oeschinensee). Appare all’improvviso, azzurro e verde, racchiuso tra pareti verticali di roccia. Le acque glaciali, limpide e fredde, riflettono le montagne come uno specchio. I colori cambiano con la luce: turchese chiaro, smeraldo, blu profondo. Un luogo che toglie il fiato.

Il lago si è formato durante l’ultima era glaciale ed è alimentato da sorgenti sotterranee e dallo scioglimento dei ghiacci che cadono dalle pareti sopra di esso. Non è balneabile per la temperatura dell’acqua, (anche se ho visto qualcuno bagnarsi) ma sulla riva si può passeggiare, rilassarsi o anche noleggiare una barca a remi. Qui abbiamo fatto un veloce picnic con panini preparati la mattina, ma è presente anche un ristorante e un chioschetto gelati.


Oeschinensee è generalmente ghiacciato da ottobre a maggio. Noi siamo stati il primi di giugno e non era più ghiacciato ma era comunque glaciale.



IL RITORNO E LA CORSA DISPERATA ALLA STAZIONE

Solitamente organizziamo i nostri viaggi in modo piuttosto preciso, cercando però di fare più cose possibili per non perderci nulla: i tempi erano molto, molto stretti ! Guardando l’orologio ci siamo resi conto che avremmo probabilmente perso il treno e di conseguenza 1 ora preziosa. Ecco perché abbiamo optato per la navetta elettrica, temendo di non avere abbastanza tempo per rientrare in stazione. La scelta si è rivelata saggia, perché una volta arrivati alla cabinovia, ci siamo accorti che il tempo era davvero stretto.

Scesi dalla funivia, ci siamo messi a correre letteralmente con i bambini fino alla stazione. Uno di quei momenti tragicomici che ti restano impressi: noi trafelati, i piccoli che correvano a fianco divertiti più che stanchi (soprattutto il più piccolo che è uno stambecco) e il treno che sembrava allontanarsi a ogni passo.

Ce l’abbiamo fatta per un soffio. Siamo saliti sul treno con il fiatone, ma anche con la sensazione di aver vissuto un’avventura piena.

Devo dire che non mi aspettavo che i bambini potessero tirare fuori tanta forza ed energia tale da correre per 10 minuti, per questo motivo gli abbiamo davvero fatto i complimenti perché se non abbiamo perso il treno, è anche merito loro che ce l’hanno messa tutta.


CONCLUSIONE

Kandersteg e il Lago Oeschinen per noi sono indimenticabili e ci hanno regalato un concentrato di meraviglia alpina, natura autentica e piccole sfide da viaggio in famiglia. È una tappa imperdibile del Treno Verde delle Alpi, perfetta anche con i bambini, se organizzata con un po’ di attenzione.

Il mix tra paesaggio, camminata, impianti comodi e bellezza naturale la rende accessibile a tutti, e in più regala quella sensazione rara: quella di essere in un luogo davvero speciale, lontano da tutto, dentro alla montagna.


Certo abbiamo potuto aggiungere questa tappa a quelle successive più famose perché ci siamo fermati una notte in Svizzera. Solitamente chi fa la Carta Giornaliera, questa tappa la salta e va direttamente a quelle successive: Spiez e Thun (clicca sopra la città per collegarti all’articolo dedicato).

Ma quella… è un’altra pagina del nostro diario di viaggio.


Vi ricordo, se ancora non lo fate, di seguirmi su Instagram o Facebook @valigiainfarinata (vi ringrazio infinitamente).

Vi ringrazio di essere stati con me fino a qui...alla prossima e a presto amici di Valigia Infarinata !

Alessia

Le immagini sono di proprietà di Alessia Biscia, proprietaria di www.aspassoconibambini.com per questo motivo non sono utilizzabili da terzi per alcun motivo.

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ALESSIA BISCIA

VALIGIA INFARINATA
a spasso con i bambini

Io, tra pentole e valigie...

Benvenut*, sono Alessia, sono sposata con Lele, abbiamo due bambini e amiamo viaggiare.

Dopo la  loro nascita, i nostri viaggi hanno avuto ritmi diversi, riscoprendo un nuovo modo di viaggiare, con loro, alla scoperta di posti meravigliosi.

Si aggiunge anche la mia passione per la cucina, ricette sane ma gustose.

 

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Grazie per essere qui con noi ora. 

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