UN GIORNO A PISA: COSA VEDERE NELLA CITTA’ DELLA TORRE PENDENTE
- Alessia Biscia, @valigiainfarinata
- 24 apr
- Tempo di lettura: 5 min
Testo e immagini a cura di Alessia Biscia, Valigia Infarinata
E mentre ci allontaniamo da Piazza dei Miracoli, mi giro, e ancora una volta rivolgo il mio sguardo a quella Torre, così storta e così perfetta, che so che rimarrà a lungo nei cuori dei miei bambini; e nel mio.
Alessia.
UN GIORNO A PISA: COSA VEDERE NELLA CITTA’ DELLA TORRE PENDENTE
PIAZZA DEI MIRACOLI: L’INCANTO INIZIA DA QUI
Erano settimane che parlavamo ai bambini della Torre Pendente e la sua storia: ecco perché appena posate le valigie nella casa che abbiamo affittato per il nostro soggiorno, ci siamo diretti direttamente verso il cuore simbolico di Pisa: Piazza dei Miracoli. Vederla dal vivo è un colpo d’occhio mozzafiato, anche per chi pensa di conoscerla già grazie a cartoline e foto. La Torre pendente, con quella sua inclinazione impossibile, è ancora più affascinante dal vivo. Lì, tra la torre, il Duomo, il Battistero e il Camposanto monumentale, si respira un senso di grandezza e armonia.

TORRE PENDENTE: UN’IMPERFEZIONE DIVENTATA ICONA
Lo so, è banale e mi ero ripromessa di non farlo: ma siamo caduti anche noi nella trappola e abbiamo scattato tutti quanti la classica foto con il braccio alzato a sostegno della torre. Credetemi se vi dico che quando si arriva lì, alla fine, lo si fa !
Costruita interamente in marmo bianco e alta circa 56 metri, non abbiamo potuto salire i suoi 294 gradini della Torre perché la salita è ammessa solo per i bambini superiori a 8 anni, e i miei figli hanno ad oggi 5 e 6 anni. Si, sono rimasti delusi di non poter salire, proprio loro che amano le viste dall’alto, ma abbiamo promesso loro di tornare al compimento degli 8 anni di entrambi. Ovviamente a voi consiglio di salire perché sono sicura che la vista panoramica sulla città ripaghi ogni sforzo.
Ma Perché pende?
La pendenza della Torre è dovuta al cedimento del terreno su cui è stata costruita. Quando iniziarono i lavori nel 1173, nessuno sospettava che il terreno fosse instabile: uno strato di argilla, sabbia e conchiglie fossili poco compatto, inadatto a sostenere il peso dell’imponente struttura.
Già dopo la costruzione del terzo piano, la torre cominciò a inclinarsi verso sud. I lavori furono sospesi per quasi un secolo a causa di guerre e problemi tecnici; ironicamente, fu proprio questa lunga pausa a “salvare” la torre, permettendo al terreno di assestarsi parzialmente prima di riprendere i lavori.
Nel corso dei secoli successivi furono adottate varie tecniche ingegneristiche per limitare l’inclinazione. Alcuni piani superiori furono addirittura costruiti con un’inclinazione opposta, per compensare la pendenza crescente. Il risultato? Una torre leggermente curva… ma ancora in piedi!Nel 1990 a causa della forte inclinazione (oltre 5°), la torre viene chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Ma nel 2001, dopo anni di restauri, la torre viene riaperta. L’inclinazione viene riportata a circa 4 gradi, e da allora è stabile.
Un simbolo della bellezza imperfetta
La Torre di Pisa è molto più di un monumento famoso: è una testimonianza di resilienza, di errori trasformati in meraviglia. E forse, proprio per questo, ci affascina tanto: perché è in bilico, come certe emozioni che restano dentro anche quando il viaggio è finito.
IL BATTISTERO E L’ECO
Ma non abbiamo solo sostenuto la torre, i miei figli hanno anche voluto abbracciare il Battistero di San Giovanni…
E’ un edificio imponente e silenzioso. All’esterno, in marmo bianco, è un mix di stili romanico e gotico. Non lasciarti ingannare dal suo interno che può sembrarti sobrio e poco emozionante. E’ dentro che succede la magia: basta un suono, una voce, un canto – e l’eco che si diffonde ti lascia senza fiato. È un’acustica perfetta, che amplifica la bellezza e ti fa sentire piccolo davanti alla grandezza dell’arte e dell’ingegno. Al centro, la pila battesimale e il pulpito di Nicola Pisano sembrano raccontare storie scolpite nella pietra. Una porta tra le mura porta a scale “segrete”, così ai bambini piaceva pensarle, che portano al piano superiore del matroneo. Abbiamo camminato in circolo affacciati verso il centro sottostante, incantati e quasi tramortiti dal cerchio perfetto che compiva il nostro cammino.
LA CATTEDRALE, CUORE E ANIMA
E poi c’è lei, la Cattedrale di Santa Maria Assunta. L’anima di Pisa. L’abbiamo ammirata a lungo da fuori, colpiti dalle colonne, dagli archi, dagli intagli e dal gioco di luci sulle facciate di marmo bianco e grigio. I bambini quando hanno scoperto che tutto era scolpito da perfette mani artigiane, sono rimasti con una domanda che ha continuato per giorni a echeggiare nelle loro menti: ma come hanno fatto delle persone a scolpire tutto a mano?
Entrando che tutto prende vita: il soffitto dorato, gli affreschi, il Cristo Pantocratore nell’abside, le navate immense che sembrano fatte per accogliere il silenzio e la meraviglia.
UNA PASSEGGIATA SULLE LE MURA MEDIOEVALI
I bambini (e noi) desideravamo poter vedere Piazza dei Miracoli da una prospettiva più alta, ma come vi ho accennato sopra non siamo saliti sulla Torre in quanto vietata ai bambini di età inferiore a 8 anni. Ecco perché quando abbiamo visto che le mura medioevali della città erano percorribili a piedi, non ce lo siamo fatti ripetere due volte e siamo saliti: uno degli ingressi è proprio dietro al battistero, dove vedete una grande statua di un leone. Finalmente, avevamo davanti a noi, la tanto attesa vista panoramica su Piazza dei Miracoli.
BORGO STRETTO, L’ARNO E SANTA MARIA DELLA SPINA
Ma Pisa non è solo la sua torre. A pochi passi, ci siamo incamminati lungo le vie del centro storico, fino a Borgo Stretto, una delle zone più caratteristiche, con i suoi portici, le botteghe e i caffè eleganti.
Camminando lungo l’Arno, ho raggiunto la piccola e affascinante Chiesa di Santa Maria della Spina, un gioiellino gotico che sembra uscito da un racconto medievale. È minuscola, ma ricca di dettagli: merita davvero una visita.
Mentre si passeggia si arriva a Piazza dei Cavalieri, un tempo centro del potere cittadino, oggi sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore.
STREET ART: TUTTOMONDO E GALILEO GALILEI
Proprio mentre pensavo di aver visto il meglio, ho scoperto una Pisa diversa e contemporanea.
Uno dei più celebri murales della città. Realizzato nel 1989 dall’artista americano Keith Haring sulla parete posteriore della chiesa di Sant’Antonio Abate, è un’esplosione di colori e movimento. Raffigura 30 figure intrecciate in una danza simbolica di pace, armonia e unità, in uno degli ultimi lavori pubblici prima della sua morte. È uno dei pochi Haring permanenti al mondo: vederlo dal vivo è un piccolo privilegio.

Il murale di Galileo Galilei è realizzato dall’artista brasiliano Kobra, uno dei più noti street artist al mondo. Il dipinto, coloratissimo e vibrante, si trova in via Giuseppe Silvestri. Kobra raffigura Galileo con gli occhi pieni di meraviglia, accanto a una mela che ricorda la scoperta della gravità e a una visione cosmica del mondo. Il genio pisano sembra dirci: “non smettete mai di cercare”. Un connubio perfetto tra arte classica e urbana. È un omaggio potente alla scienza e alla curiosità umana e vedere un genio come Galileo reinterpretato in chiave pop è stata una chiusura perfetta della nostra visita a Pisa.

CONCLUSIONI
Pisa, con la sua eleganza discreta si svela poco alla volta, passo dopo passo. Non fermatevi a Piazza dei Miracoli. Perché c’è molto di più.
Vi ricordo, se ancora non lo fate, di seguirmi su Instagram o Facebook @valigiainfarinata (vi ringrazio infinitamente).
Vi ringrazio di essere stati con me fino a qui...alla prossima e a presto amici di Valigia Infarinata !
Alessia
Le immagini sono di proprietà di Alessia Biscia, proprietaria di www.aspassoconibambini.com per questo motivo non sono utilizzabili da terzi per alcun motivo.
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